L’IMPORTANZA DELLE SCRITTURE DI COMPARAZIONE. IL SAGGIO GRAFICO
Per giungere alla decisione del caso sottoposto all’attenzione del consulente, saranno di fondamentale importanza le scritture di comparazione. Per essere utili ed idonee al confronto con lo scritto da verificare, le comparative dovranno essere numerose, spontanee, omologhe (se la scrittura da verificare è una firma sarebbe utile avere firme quali scritti comparativi) ed omogenee (ovvero vergate con lo stesso mezzo scrittorio impiegato per la redazione dello scritto in verifica, sullo stesso supporto cartaceo e, ove possibile, con le stesse condizioni di stesura), coeve (contemporanee) alla data del documento in verifica e certamente autografe (lo sono, ad esempio, le firme e le sigle autenticate da un pubblico ufficiale – ad esempio le firme sugli atti notarili, sul documento di identità, sul passaporto, etc.).
La coevità delle comparative rispetto a quelle in accertamento è particolarmente rilevante in caso di malattia, ovvero quando sopravviene un infortunio o una malattia grave che può comportare importanti modifiche grafiche.
Sebbene le scritture comparative più adeguate al confronto siano quelle vergate indipendentemente e antecedentemente a quelle oggetto di verificazione, poiché prive di modifiche intenzionali da parte dello scrivente (le c.d. “autografe insospette”), per arricchire il ventaglio delle comparative, al soggetto sospettato di aver redatto le scritture oggetto di verifica il consulente può chiedere, come capita nella maggioranza dei casi, l’esecuzione di un saggio grafico. In altri termini, a tale soggetto può essere chiesto di rilasciare, secondo le modalità stabilite dallo stesso consulente, la propria scrittura spontanea al fine di consentirne l’analisi ed utilizzare tale scritto nel confronto con la grafia indagata.
Il saggio grafico è un valido ausilio per il consulente soprattutto a fronte di un numero scarso o insufficiente di scritture di comparazione di altro tipo. Tuttavia, non è sempre realizzabile (come nel caso dei testamenti) ed essendo inevitabilmente successivo – spesso anche di molto tempo - alla scrittura indagata, riflette esclusivamente il gesto grafico attuale del soggetto scrivente.
Se da un lato, quindi, lo strumento del saggio grafico è utile in quanto sopperisce alla mancanza di scritture comparative o integra quelle esistenti disponibili – confermando quanto già evidente in queste ultime -, dall’altro, in alcuni casi può rivelarsi del tutto inutile e superfluo, sia perché il consulente già dispone di un quantitativo adeguato di scritture comparative (certamente autografe, antecedenti e/o coeve alla scrittura in verifica, omologhe ed omogenee) sia perché (ed è il caso, ad esempio, di uno scritto in verifica vergato a venticinque anni e confrontato ad un saggio grafico rilasciato trent’anni dopo) introdurrebbe nell’iter investigativo peritale elementi nuovi, estranei alla scrittura indagata.